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Ricerca storica a cura dell' artista Gino Di Grazia





Elizabeth Eleanor Siddal

1829 - 1862

Elizabeth Eleanor Siddal, conosciuta anche con il diminutivo Lizzy o Lizzie (nata il 25 luglio 1829 a Holborn, presso Londra, deceduta l' 11 febbraio 1862 a Londra), e' stata una pittrice e poetessa inglese, fu la modella preferita dei pittori preraffaelliti e la moglie del pittore Dante Gabriel Rossetti . Il suo cognome era in realtà Siddall, ma ha preferito, probabilmente su suggerimento di Rossetti, l'ortografia con una sola "l". Nata nel 1829, la terza di otto figli, da Charles Crooke Siddall fabbro di Sheffield e da Eleanor Elizabeth Evans. Impiegata inizialmente come sarta, la Siddal divenne in breve tempo la modella preferita di alcuni dei più famosi pittori dell'epoca, i preraffaelliti: ella, infatti, impersonava perfettamente la loro idea di femminilità. Fu scoperta nel 1849 dal pittore Walter Deverell in un negozio di abbigliamento dove lavorava come modista. Il suo viso delicato, la sua fragile bellezza e la lunghezza dei suoi capelli color rame, personificava come nessuna altra donna la femminilità ideale dei pittori preraffaelliti. Walter Howell Deverell la presentò al circolo dei preraffaelliti, portandola via da una famiglia che non voleva per lei un futuro artistico. Posò anche per William Holman Hunt e John Everett Millais. Dal 1852 Siddal era l'amante e modella fissa del pittore Dante Gabriel Rossetti.di cui si innamorò e che sposò nel 1860. Negli anni successivi e' stata la modella di William Holman Hunt (come in Sylvia ) e John Everett Millais (come Ophelia ). Posando per l'Ofelia di Millais (1852), questo celebre dipinto che ritrae l'annegamento di Ophelia dalla tragedia dell' Amleto di Shakespeares , la Siddal fu posta, completamente vestita con un abito ricamato, in una vasca da bagno. fu costretta a rimanere a lungo immersa nella vasca, per rappresentare la morte del personaggio shakespeariano Il dipinto fu eseguito durante il rigido l'inverno del 1851-1852. Millais aveva posto sotto la vasca da bagno lampade ad olio per tenere calda l'acqua. Ma le lampade si spensero e l'acqua del bagno si rafreddo'. Millais era così assorto nella sua pittura che non se ne accorse e la Siddal non volle strappare a Millais la sua ispirazione e percio' non disse nulla. La sua resistenza fu notevole, ma cosi' si ammalò gravemente e fu affetta da una grave bronco-polmonite che le minò la salute. Suo padre ritenne responsabile Millais e cercò di fargli sborsare un adeguato indennizzo. La salute cagionevole della donna, però, potrebbe essere anche attribuita all'uso che ella faceva di laudano, una sostanza stupefacente di uso medico che però veniva usata come droga (ne morì anche Edgar Allan Poe). Una volta diventata la modella di Dante Gabriel Rossetti, prima ancora che moglie, la Siddal cominciò a studiare con lui. Malgrado il pittore cercasse sempre di ritrarla bella e dolce, in realtà la donna aveva un carattere forte e deciso, come traspare dai propri autoritratti: non era quella donna eterea che i pittori amavano idealizzare. Nel 1855 il critico d'arte John Ruskin verso' una annuale generosa somma di denaro alla Siddal per permettersi di concentrarsi sulla pittura. e si offrì di pagare bene per tutte le opere artistiche prodotte dalla Siddal, che in realtà si limitavano a molti schizzi e ad un solo dipinto, che verteva sui temi medievali delle leggende arturiane. Ruskin, comunque, fu colpito dalla donna e scrisse a Rossetti una lettera in cui lo esortava a non rinviare oltre il matrimonio con la Siddal, per darle quella sicurezza di cui aveva bisogno. Rossetti, invece, aveva paura a presentare ai propri genitori la Siddal, poiché era di umili origini. Già le sorelle del pittore avevano avuto parole di fuoco per la donna, ed il timore che i genitori potessero imporre un veto alle nozze, fece sì che egli attese molti anni ancora prima di chiedere in sposa la modella. Quest'ultima, sembra, credette che ci fosse una "musa" più giovane nel cuore del pittore, e questo accentuò la sua già presente malinconia. La Siddal viaggiò molto per motivi di salute. Quando nel 1860 sposò finalmente Rossetti, il 23 Maggio 1860 nella chiesa di San Clemente a Hastings, ( viaggio di nozze a Parigi e a Boulogne in seguito).aveva alle spalle già molte delusioni: il pittore fissava infatti la data delle nozze e poi all'ultimo secondo la rinviava. Lo stress di questo comportamento accentuò lo stato depressivo di cui la donna soffrì per tutta la vita. Siddal era incinta, ma la sua gravidanza si concluse il 2 Maggio 1861 con la natimortalità tragica di una bambina. Dalla depressione scaturita da quest'evento, la donna non si riprese più: proprio quando era incinta per la seconda volta nel 1862, Siddal morì di overdose di laudano *. Il marito, poco tempo dopo, la trovò morta nel suo letto. Malgrado il referto medico parlasse di "morte accidentale", dovuta cioè ad un'errata valutazione della dose di laudano da assumere, Rossetti capì che si trattava di suicidio. Si confidò con l'amico pittore Ford Madox Brown, il quale gli consigliò di bruciare la lettera d'addio della moglie che il pittore aveva trovato. Il suicidio, all'epoca, oltre che immorale era anche illegale: lo scandalo avrebbe travolto tutta la famiglia di Rossetti e alla Siddal sarebbe stata negata la sepoltura in terra consacrata. Nella tomba,fu posto nel 1862 insieme al corpo della Siddal, anche l'unica copia dei manoscritti d'amore che lo stesso Rossetti aveva dedicato alla Siddal, scritti nel corso degli anni: il quaderno che li conteneva venne infilato fra i suoi capelli rossi. Nel 1869 Rossetti, piegato da alcool e droga e convinto di diventare cieco, fu ossessionato dal desiderio di pubblicare le proprie poesie accompagnate da quelle della moglie. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, ottenne il permesso dal ministro degli interni britannico di aprire la tomba della Siddal per recuperare il quaderno di poesie: il tutto venne svolto di notte, per evitare lo sdegno della gente. Howell (che viene ricordato come noto mentitore) raccontò che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura. Rossetti pubblicò quindi le proprie poesie insieme a quelle della moglie nel 1870. A causa di alcuni temi erotici, però, il volume delle sue poesie venne male accolte dalla critica. Espone per la prima volta nella mostra preraffaellita nel 1857, naturalmente senza successo nelle vendite. Solo una parte dei suoi dipinti è stato conservato fino ad oggi. Siddal ha illustrato scene da leggende medievali e da poesie in forma di schizzi e disegni ad inchiostro e matita e acquerello . Ha anche dipinto alcuni quadri ad olio, tra cui un autoritratto (1854). È comunque del 1906 la prima raccolta "in solitaria" delle poesie della Siddal, ed esattamente 100 anni dopo, sul finire cioè del 2006, queste poesie furono per la prima volta tradotte in italiano da Conny Stockhausen.

* Il làudano ( Il làudano è una sostanza stupefacente scoperta nel XVI secolo dal famoso medico svizzero Paracelso usata in antichità come droga. Durante l'Ottocento venne usato nella guerra civile americana per alleviare il dolore dei soldati (soprattutto dopo l'invenzione del fucile a ripetizione), ma anche per alleviare i disagi psicologici e le "tensioni da battaglia". Questa prassi causò la nascita dei primi veri morfinomani (tossicodipendenti dipendenti da morfina). È narcotico con effetti similari agli oppiacei. Si ottiene facendo macerare l'oppio in vino o in una soluzione alcolica per alcuni giorni in presenza di aromatizzanti, quali per esempio zafferano, cannella e chiodi di garofano, che permettono di oscurare il cattivo sapore dell'oppio. La presenza di morfina rendeva efficace questa tintura come analgesico. Nell'oppio vi sono però numerosi altri principi attivi oltre alla morfina, alcuni dei quali tossici, per questo motivo il laudano è sempre meno impiegato e per l'uso è comunque necessaria la consultazione di un medico. Veniva utilizzato negli ambienti letterari ottocenteschi (anche dai famosi "poeti maledetti") mescolato all'assenzio, facendo diventare quest'ultimo un distillato allucinogeno. Con una fiala di laudano si suicidò nel 1862 Elizabeth Siddal, consorte e modella di Dante Gabriel Rossetti. L'artista la celebrò due anni dopo nelle vesti della Beatrice dantesca in un dipinto, Beata Beatrix, oggi alla Tate Gallery di Londra.)

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Elizabeth Eleanor Siddal

 

 

 

 





 

 

 
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